Pubblicato: Maggio 27, 2024

Quante volte ci fermiamo a riflettere sulla complessità di un software o di una app di cui siamo utilizzatori? Non molte, probabilmente. E quante invece siamo profondamente infastiditi in caso di un loro malfunzionamento? Molte, probabilmente.

Due quesiti che servono a farci ragionare sull’importanza di “ciò che non si vede” (backend) per garantire che funzioni perfettamente “ciò che si vede” (frontend).

Di lavorare sul “core” di Enogis e su una serie di funzionalità trasversali, ottimizzandole e aggiornandole, si occupa Alessandro Regolini, ingegnere elettronico e delle telecomunicazioni in forze a Enogis sin dalla nascita del progetto e dell’azienda, nonché socio e membro del Consiglio di Amministrazione di Enogis.

Semplificare la gestione e l’utilizzo del software

Alessandro, di cosa ti occupi in Enogis?

Di tutto ciò che ha a che vedere con funzioni centrali e trasversali ai vari moduli del software e alle diverse installazioni. Il mio lavoro incide sulle performance, la stabilità, la velocità e l’ergonomia del software a monte delle customizzazioni.

Ci fai qualche esempio di funzionalità che in Enogis sono migliorate (o miglioreranno) grazie al tuo lavoro?

Un primo importante esempio è quello delle personalizzazioni richieste dai vari clienti e delle modalità con cui possono essere realizzate. In sostanza, fino al 2023 la maggior parte delle personalizzazioni richiedeva modifiche al codice, rendendo indispensabile l’intervento di un nostro programmatore. Ma dal 2024 stiamo rendendo più intuitivi e user friendly questi interventi e stiamo implementando una nuova figura professionale in azienda, una sorta di “installatore” che, in autonomia possa configurare l’installazione in base alle customizzazioni necessarie. Sempre nella direzione di una maggiore autonomia, questa volta dell’utente, va un’altra modifica implementata dal 2024, ovvero la possibilità di aggiungere caratteristiche generiche a un elemento del sistema senza necessità di modifiche del software. Se ad esempio alla voce descrittiva “terreno” di un determinato appezzamento si vuole aggiungere una caratteristica come “pH”, è possibile farlo in autonomia, con la successiva possibilità di valorizzare quel campo.

Oltre a ciò, il tuo lavoro migliora l’ergonomia del software. Ci puoi fare un esempio anche di questo?

Da quest’anno nel Registro di campagna è presente un controllo automatico delle fasce di rispetto. Riprendendo l’esatta definizione del Ministero della Salute, una fascia di rispetto è “una vera e propria zona di sicurezza nella quale il prodotto fitosanitario non può essere applicato e che ha lo scopo di ridurre la quantità di prodotto che a seguito di ruscellamento o deriva dall’area trattata può raggiungere l’elemento da proteggere”. Si tratta di una misura di precauzione o di mitigazione indicata nelle etichette per tutelare gli organismi acquatici e le piante non bersaglio, quando le caratteristiche tossicologiche del prodotto fitosanitario utilizzato lo richiedono. L’ampiezza della fascia di rispetto varia in funzione del prodotto e della coltura a cui esso è applicato. Grazie alle modifiche apportate a Enogis, all’inserimento di ogni trattamento nel Registro di campagna viene effettuato un controllo automatico dell’effettivo rispetto di tali fasce, laddove presenti, nel calcolo della dose riferita alla superficie trattata. In caso di errore per mancata decurtazione della superficie, questo viene segnalato all’utente, che può procedere alla correzione automatica del valore con un semplice clic.

Determinazione automatica della fascia di rispetto nell’esecuzione del trattamento e della relativa riduzione di superficie, con prodotti che hanno tale vincolo. Il sistema calcola, e poi applica, in automatico riduzioni di superfici per multipli di 5 metri.

Semplificare l’inserimento dei trattamenti

Quali altre semplificazioni sono state introdotte dalla stagione 2024?

Un’importante novità riguarda il rapporto tra inserimento dei trattamenti nel Registro di campagna e prodotto utilizzato. Fino allo scorso anno, prima di caricare nel Registro di campagna un trattamento dovevo accertarmi di avere precedentemente inserito il prodotto o i prodotti a magazzino. Diversamente, il sistema non mi permetteva di aggiungere il trattamento. Da quest’anno invece l’utente inserisce il trattamento e, qualora il prodotto o i prodotti utilizzati non fossero ancora stati caricati a magazzino, è il software che provvede automaticamente a farlo. Ovviamente, perché tutto sia conforme, dovranno poi essere caricate le bolle di consegna dei prodotti aggiunti al magazzino. Parimenti, nel caso di trattamenti la cui effettuazione è autorizzata solo a seguito di monitoraggi, vedi il caso dello Scafoideo, il software segnala la necessità di inserire i dati del monitoraggio all’atto dell’inserimento del trattamento. Infine, anche nella verifica della conformità del trattamento in termini di dose massima del prodotto abbiamo introdotto nuovi automatismi.

Funzionalità sempre aggiornate

Alessandro, cosa comporta l’aggiornamento delle componenti “trasversali” del software?

Questo è un punto molto importante. Ogni qualvolta apportiamo un significativo aggiornamento a componenti che hanno una valenza trasversale, facciamo in modo che esso venga implementato a cascata su tutte le installazioni su cui è utile farlo. Si tratta di un’operazione delicata, che da un lato consente ai nostri utenti di usufruire di un software costantemente aggiornato, ma al contempo richiede da parte nostra, a monte, un controllo accurato di tutte le customizzazioni effettuate per la singola installazione, allo scopo di prevenire ogni possibile problema che l’aggiornamento potrebbe generare. Facciamo inoltre in modo che questi aggiornamenti non generino mai arresti o rallentamenti nel funzionamento del software.

Con quale frequenza effettuate questi aggiornamenti?

In media promuoviamo circa due versioni del software ogni mese.

Che valore hanno questi aggiornamenti per l’utente?

Vogliamo migliorare continuamente le nostre soluzioni incrementandone l’usabilità e aggiungendo nuove funzionalità e nuovi moduli. Aggiornare tutti i pacchetti software alle ultime versioni è per noi molto oneroso, ma permette ai nostri clienti di avere sempre l’ultima versione del programma e a noi di “pensare” a nuove opzioni che software precedenti non permettevano.

Facilitare il flusso di lavoro dell’utente

Su quali altre performance del software ti sei concentrato?

Per esempio abbiamo lavorato, e ancora lavoreremo, sui tempi e sulle modalità di restituzione di alcune informazioni all’utente, in particolare quelle che richiedono al software calcoli o elaborazioni, come potrebbero essere il ricalcolo della conformità di un Registro di campagna a seguito di nuovi trattamenti inseriti o di correzioni effettuate oppure l’elaborazione di mappe complesse. I miglioramenti che stiamo apportando vanno nella direzione di una semplificazione di consultazione dei risultati per l’utente, cui garantiamo inoltre di poter continuare a lavorare mentre il software effettua queste elaborazioni.

Chi è Alessandro Regolini

Ingegnere in elettronica e telecomunicazioni, con diversi anni di esperienza maturata nel settore delle applicazioni web e mobile, Alessandro racconta di essersi appassionato ai computer da bambino, tanto da aver iniziato a programmare all’età di 7 anni, utilizzando uno ZX spectrum e in seguito un Olivetti M24 del padre. Libero professionista presso l’azienda ARWA dal 2010, ha svolto attività di progettazione, coordinamento e sviluppo di applicazioni web. Pone particolare attenzione alle ultime tecnologie di sviluppo per gestire in modo sempre più strutturato e ottimizzato i numerosi progetti in carico. Svolge controlli di sicurezza su software terzi per validarne e verificarne la robustezza.

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