I dati sono conoscenza: lo diciamo da sempre in Enogis. E dalla loro interpretazione derivano decisioni e azioni.
In che modo Enogis valorizza e restituisce all’operatore i dati raccolti in campo, di qualsiasi natura e origine essi siano? Ecco alcuni esempi.
Il punto di partenza: la raccolta dei dati
Ciò di cui la app Enogis si nutre sono i dati. Questi sono nella maggior parte dei casi inseriti dall’utente (trattamenti, dati fenologici, osservazioni…), e in minor misura recepiti da gestionali o rilevati da satelliti e sensori di varia natura, posizionati a terra o su macchine operatrici dotate di GPS.
Tutti questi dati vengono raccolti in maniera georeferenziata e sono quindi attribuibili a un punto, a una posizione all’interno dell’appezzamento. Questo consente di valorizzarli e visualizzarli all’interno della app in varie modalità, funzionali all’uso che di essi si intende fare.
Dove sono i miei appezzamenti?
L’esempio più semplice? Quando è necessario gestire un numero elevato di appezzamenti, magari frazionati e distribuiti su una superficie ampia, Enogis consente in maniera rapida di stilarne un elenco e individuarne le posizioni, anche su mappe. Pensiamo all’utilità che questo può avere nel caso di una realtà cooperativa, in cui il numero degli appezzamenti coltivati dai soci può ammontare a diverse migliaia.
Caratterizzare i vigneti
Individuare, elencare e geolocalizzare gli appezzamenti è solo il primo passo. Sempre grazie ai dati caricati nel Gis e georeferenziati, gli appezzamenti possono essere caratterizzati sulla base di innumerevoli parametri: dalla varietà coltivata alla tipologia di terreno (con riferimento a carte dei suoli ufficiali, laddove presenti), dall’eventuale appartenenza al territorio di una Denominazione di Origine alla partecipazione a specifici progetti qualità (cantine sociali), per fare alcuni esempi.
I rilievi agronomici e di produzione
Una volta geolocalizzati e “caricati” gli appezzamenti nella app, tutti i rilievi agronomici effettuati, georeferenziati, possono essere valorizzati nel Gis: vale per i dati fenologici o per quelli relativi ai gradi Brix durante la maturazione oppure ancora per i dati di monitoraggio di malattie e parassiti. La visualizzazione del singolo parametro su mappe permette di capire come esso vari negli appezzamenti.
È anche possibile una visualizzazione “a semafori”, impostando valori soglia per determinati parametri. Per esempio, se per una data varietà la raccolta deve iniziare in corrispondenza di uno specifico grado Brix, in mappa posso visualizzare in verde i vigneti che lo hanno raggiunto e in rosso quelli che necessitano di ulteriore maturazione.

Enogis: esempio di visualizzazione in mappa delle diverse gradazioni zuccherine delle uve in aree vitate differenti.
E ancora, nel caso delle malattie, sui vigneti interessati possono essere visualizzate aree colorate, di dimensioni maggiori o minori, in corrispondenza di incidenze diverse della specifica fitopatia, così come desunte dai dati imputati.
Le rilevazione di indici di vigoria – come NDVI e simili – può essere resa su mappe tematiche, da cui come è noto potranno essere derivate diverse tipologie di mappe di prescrizione.
Anche tutti i dati relativi all’andamento meteorologico, storici e previsionali, vengono rappresentati sulle mappe degli appezzamenti in varie modalità; lo stesso dicasi per gli indici bioclimatici (Winkler, Huglin etc.).
Controllare e gestire
Come già spiegato in altro articolo, Enogis è in grado di dialogare con vari strumenti gestionali utilizzati dalle cantine.
Questo significa, per esempio, che in corso d’annata è possibile fare controlli incrociati fra trattamenti effettuati e carico/scarico prodotti a magazzino, per verificare le conformità dei registri di campagna. Di questi trattamenti è possibile visualizzare su una mappa, suddivisi in classi (basso – medio – alto) i valori dell’Environmental Impact Quotient, indice sviluppato dalla Cornell Unversity per valutare l’impatto ambientale degli interventi di difesa.
Durante la vendemmia, Enogis desume dal gestionale di cantina quali vigneti vengono vendemmiati ogni giorno e restituisce in una mappa la visione di insieme degli appezzamenti vendemmiati e di quelli ancora da vendemmiare, eventualmente distinguendoli con colori diversi. Oppure può evidenziare quelli che son stati raccolti al 50 o al 70% del potenziale, nel caso di appezzamenti grandi, che non vengono vendemmiati in un giorno solo.
E ancora, una volta ottenuti i dati analitici dei vari conferimenti, questi possono essere spazializzati e consentire considerazioni agronomiche ed enologiche ex post. La raccolta di dati per più anni consecutivi permette di caratterizzare con crescente precisione i singoli appezzamenti e in buona sostanza di effettuare zonazioni con modalità più moderne rispetto al passato, ma soprattutto su scala aziendale anziché territoriale.
L’imputazione di tutti i costi di produzione e la loro corretta attribuzione ai diversi appezzamenti, infine, consente di evidenziare su specifiche mappe quali vigneti abbiano generato costi di gestione maggiori. Così come è possibile visualizzare in maniera globale, o sulla base di specifiche query, i valori di carbon e water footprint generati dalla gestione di campagna.
Semplicità e immediatezza
Tutte le visualizzazioni dei dati di cui abbiamo parlato, a titolo di esempio, sono fruibili da desktop e da device mobili, mentre si è in campo, consentendo di effettuare valutazioni e prendere decisioni in modo rapido e puntuale, sulla scorta di numeri.
Questo significa gestire i propri vigneti in modo smart.